Lievitazione, lievitazione
Fra storia, tradizione e curiosità, ecco i segreti del croissant per la colazione
Croissant, cose da turchi e altre curiosità – Il suo nome è francese ed è letteralmente il “crescente” ma in realtà in Francia furono portati in un secondo momento, l’invenzione è austriaca e la mezzaluna è un riferimento alla bandiera ottomana come racconta la leggenda sulla sua origine, (ne parla anche Claudio Magris nel suo Danubio). Ovviamente parliamo del croissant.
In Francia arrivò solo in un secondo momento, nel ‘700, grazie a Maria Antonietta D’Austria, poco lungimirante in questioni di politica interna (sì, era lei che voleva proporre le brioche al popolo affamato che reclamava il pane) ma vera istituzione in materia di piaceri della tavola. Oggi il croissant è il volto goloso della Francia, nelle tante versioni dolci e salate: quello prosciutto e formaggio è una vera istituzione. Dai forni austriaci, passando per la corte di Francia, fino alle dispense di casa, il passo non è breve ma la brioche a forma di mezzaluna continua ad affascinare e conquistare tutta la famiglia a colazione, anche a casa: l’amante del croissant lo porta in tavola leggermente tiepido, dopo averlo riscaldato per qualche minuto per ottenere l’effetto appena sfornato.
I segreti della lievitazione – Ma come fanno i croissant confezionati che portiamo in tavola a colazione a essere così soffici e morbidi? Molto si deve alla pazienza di aspettare lunghi tempi di lievitazione. Per i migliori croissant la lievitazione è di tipo biologico e dura addirittura 18 ore. Si tratta di un processo complesso – che viene utilizzato anche per i dolci lievitati delle feste come pandoro e panettone – ed è il risultato dell’azione di microrganismi del lievito di pasta acida (o pasta madre) che fanno lievitare l’impasto. Il risultato? Un croissant morbido e fragrante, maggiormente digeribile…e dalla dispensa subito pronto per finire nella tazza della colazione.