La Prima Colazione

UN PASTO A TUTTI GLI EFFETTI, COME IL PRANZO E LA CENA

La prima colazione, al pari di pranzo e cena, è un pasto a tutti gli effetti: saltarla vuol dire rinunciare a uno dei momenti cardine del nostro piano alimentare giornaliero… e partire in riserva.
Consumata regolarmente, all’interno di una dieta sana ed equilibrata, influisce positivamente sullo stile di vita e contribuisce a migliorare, a ogni età, lo stato di salute, riducendo il rischio di sovrappeso e obesità.
Non dimentichiamo – pensando soprattutto ai nostri ragazzi – che una prima colazione adeguata migliora le capacità di memorizzazione, il livello di attenzione e di risoluzione dei problemi che si presentano in un mattino di studio o lavoro.

LEGGERA, ENERGETICA E SU MISURA. IL MODELLO MIGLIORE

Energia pronta, per svegliare corpo e cervello, e a rilascio graduale per mantenere a lungo il livello di attenzione e il senso di sazietà.
La colazione migliore è un mix di carboidrati complessi, proteine, grassi e zuccheri semplici.
Un modello che nel nostro Paese conosciamo bene, esportandolo anche nel mondo.
Via libera, dunque, a biscotti, cereali, fette biscottate, prodotti da forno monoporzione, pane, crema spalmabile alla nocciola, latte, tè, caffè, spremuta di arance, yogurt e, per variare, marmellata e frutta secca: Senza dimenticare la frutta fresca: un fresco pieno di salute…
Tanti prodotti diversi consentono di trovare il giusto apporto di nutrienti e ottenere il corretto intake calorico in relazione all’età, stile di vita, al sesso.
La prima colazione deve fornire, infatti, in media tra le 300 e le 400 calorie, attorno al 15-20% del fabbisogno giornaliero individuale e andrebbe fatta, possibilmente, entro 1 ora dal momento del risveglio. Dopo il digiuno notturno, ci permette di fare il pieno di carboidrati complessi e semplici, in grado di regalarci tutta l’energia di cui abbiamo bisogno.
In realtà non esiste un menu del mattino valido per tutti ed è importante strutturare la colazione in base ai reali bisogni dell’organismo e dello stile di vita.
Se si è molto attivi – o per il proprio lavoro o perché si fa molto sport – le calorie da assumere attraverso la colazione crescono notevolmente, arrivando tranquillamente (in base al peso, al sesso e all’età) anche a 500-600.

PAROLE D’ORDINE “VARIETÀ”, “PIANIFICAZIONE” E “DOLCEZZA”

La prima colazione acquista in qualità se diventa un rito senza scadere nella routine. Colori, consistenze e sapori diversi, possono incentivare l’approccio con gli alimenti e motivare positivamente l’inizio della giornata.
Vale la pena sottolineare che l’appetito ha un’influenza cruciale sulla predisposizione a far colazione e solitamente al risveglio è tendenzialmente basso. Essendo scarsamente condizionata dalla sensazione di fame, quindi, la colazione è un atto volontario che va pianificato e organizzato, dalla scelta degli alimenti alla preparazione della tavola.
Senza mai dimenticare l’ingrediente segreto, il sorriso. Il risveglio è il momento della rinascita e, a livello emotivo, il momento della dolcezza, della condivisione, del dialogo ma è anche l’occasione per godere dei piccoli gesti, con calma, rimandando le decisioni “razionali” della giornata almeno di un quarto d’ora.

7 MILIONI D’ITALIANI NON FANNO COLAZIONE, MA CRESCONO QUELLI CHE LA FANNO BENE

Sebbene in dieci anni, sia diminuito il numero di coloro che consumano regolarmente la prima colazione (dal 92% all’86%) e sia raddoppiato il numero chi la salta, i breakfast skipper (dall’8% al 14%), una ricerca AIDEPI/Doxa appena realizzata rivela che 35 milioni d’italiani (7 su 10) considerano il momento della prima colazione “estremamente piacevole”.
I dati rivelano come nell’ultimo decennio siano saliti cura e interesse per la qualità del pasto mattutino: cresce il numero di coloro che fanno colazione regolarmente (dal 79% all’84%) e cresce l’attenzione alle caratteristiche dei cibi (il 44% si dichiara molto interessato ai prodotti “salutistici”, ipocalorici, con ridotte quantità di grassi).
Dalla fotografia con luci e ombre, scattata dalla ricerca, emerge che sempre più italiani preferiscono consumare il primo pasto della giornata nella tranquillità delle mura domestiche (85% rispetto al 70% di dieci anni fa) e scendono da 4 a 3 milioni coloro che dichiarano di fare colazione ma poi si limitano a un espresso, senza mangiare nulla.
Se si osservano la geografia e la diversità di genere degli italiani a colazione si nota che chi comincia bene vive per lo più al Nord ed è donna. Se ci sposta verso Sud, invece, aumentano l’abitudine sociale a fare colazione da soli, a non variarla (l’87% degli italiani, infatti, fa sempre la stessa colazione), e a farla al bar o, addirittura, a saltarla. E’ sintomatico che tra i cosiddetti breakfast skipper ci sia una percentuale particolarmente alta (20%) di uomini, under 34, studenti, del Sud e delle Isole.