C’è sempre tempo per la colazione e la meditazione
Oggi ospitiamo a colazione Claudia Porta, autrice, insegnante di yoga, mamma e blogger de La casa nella prateria, che ci svela i suoi segreti per ritrovare il benessere psicofisico, fin dal primo pasto della giornata
Con tre figli in giro per casa fare colazione con calma è una vera e propria utopia. Per questo ho preso l’abitudine di puntare la sveglia un’ora prima di tutti gli altri. Mezz’ora la dedico alla meditazione, l’altra mezz’ora alla MIA colazione. Trenta minuti di pace assoluta, durante i quali posso sorseggiare il mio caffè e godermi il pasto più importante della giornata. Perché cominciare con il piede giusto può fare davvero la differenza.
E siccome le mie giornate sono piuttosto intense (tre figli, un cane, due lavori e una casa da mandare avanti) al mattino ho bisogno di fare il pieno di energia. Come comincio? Un centrifugato di frutta o una spremuta, biscotti (oppure una fetta di crostata, o pane e marmellata), una manciata di bacche di goji, e un caffè.
La frutta (che non dovrebbe mai mancare sulla nostra tavola) può anche essere consumata così com’è. Il vecchio detto “Una mela al giorno…” è sempre valido. Tra poco poi, con l’arrivo della bella stagione, avremo solo l’imbarazzo della scelta! Le bacche di goji invece mi sono state consigliate dal mio medico durante un periodo in cui lamentavo un’insolita stanchezza, hanno un’alta concentrazione di vitamine e piace anche ai miei figli.
Ma dopo tutte queste belle (e buone) vitamine, è ora di mandar giù qualcosa che riempia il vuoto creato nello stomaco durante le lunghe ore di digiuno notturno, e che ci dia la carica per arrivare fino all’ora di pranzo. Io insegno yoga e amo correre, quindi ho bisogno di un carburante che mi permetta di affrontare queste attività.
In genere opto per biscotti e torte fatte in casa. In questo modo unisco l’utile al dilettevole: pomeriggi passati con i bambini a “pasticciare” in cucina. Ma siccome le giornate durano – ahimé – solo 24 ore, non sempre è possibile sfornare morbide torte o profumati biscotti. In questo caso mi dirigo tranquillamente verso il supermercato o la panetteria. Cerco prodotti il più possibile semplici.
Nel congelatore, poi, tengo sempre un pan carré già affettato, preferibilmente integrale o con i semi (il mio preferito). Tostato e con un po’ di marmellata (io adoro quella di mirtilli) è la mia ancora di salvezza per i giorni in cui non ho avuto il tempo di preparare né di acquistare qualcosa.
E poi viene il momento del caffè, rigorosamente ristretto. Vivendo in Francia, posso concedermi questo lusso solo a casa (il caffè al bar è pessimo, e sempre troppo lungo). E se per il caffè del dopo pranzo (secondo e ultimo caffè della giornata) preparo l’espresso con le cialde, quello del mattino – di cui faccio scorta in Italia – lo preparo rigorosamente con la moka. Un piccolo piacere che posso concedermi con calma, prima che si svegli il resto della famiglia.
Poi suona un’altra sveglia ed è ora di dedicarsi alla colazione dei bambini…