Se il lavoro inizia a colazione
Complice la tirannia del tempo, sempre troppo poco quando si parla di business e affari, sono in aumento i professionisti che scelgono la prima colazione per i loro incontri di lavoro; del resto si sa il mattino ha l’oro in bocca.
E se qualcuno si chiede se sia proprio necessario incontrare clienti, colleghi e problemi nelle prime ore del mattino, per molti altri è già abitudine e preferiscono a carpacci e tartare dei desueti pranzi di lavoro, succhi di frutta e prodotti da forno.
Già da tempo il Wall Street journal l’ha definito il nuovo pasto del potere, informale, poco pretenzioso e più flessibile rispetto ai più comuni incontri a pranzo. Il menu si alleggerisce e le tensioni si distendono davanti a una fetta di pane tostato e crema spalmabile alla nocciola o a uno yogurt ai cereali e biscotti secchi; il vino non è più un dubbio amletico (ordinarlo o non ordinarlo se bisogna rimanere concentrati?) rimpiazzato da succhi di frutta, tè, cappuccini e dall’immancabile espresso.
La nuova tendenza, faldoni e cappuccino, potrebbe rivelarsi funzionale anche dal punto di vista della salute e invogliare i professionisti sempre di corsa a concedere il giusto tempo a uno dei principali pasti della giornata – spesso consumato in maniera frettolosa e incompleto dal punto di vista nutrizionale – senza l’alibi delle pratiche arretrate e del lavoro incombente. Vantaggi anche per gli affari: davanti a una brioche tutto diventa più dolce e familiare.
Anche gli irriducibili del salto della colazione dovranno arrendersi di fronte alla possibilità di firmare ottimi contratti? Si prevedono tempi duri per l’esercito dei breakfast skipper.