Si fa presto a dire fetta biscottata
Come una tecnica antica può rendere perfetta la colazione, con semplicità
Passione fetta biscottata – Per la legge di Murphy cadono sempre dalla parte della marmellata (o della crema spalmabile alle nocciole) e da quando hanno fatto la loro comparsa nella nostra colazione quasi non riusciamo a immaginare un primo pasto del risveglio senza di loro. Parliamo delle fette biscottate. C’è chi vuole ricondurle ai toast Français anglosassoni, chi pensa siano legate alla tradizione dei biscottes francesi quello che è certo – oltre alle evidenze della fisica legate all’intuizione di Murphy – è che fecero la loro comparsa nella colazione degli italiani, così come le conosciamo oggi, negli anni 70, diventando di uso sempre più comune accanto al pane.
Sono i primi albori dell’onda salutista, quelli che percorrono l’inizio dei caldissimi anni 70. Anni di contestazioni nelle piazze e rivoluzioni sociali, ma anche di cambiamenti a tavola. In generale, comincia ad affacciarsi il concetto del “light” e molte aziende decidono di puntare sui prodotti (biscotti, merendine etc.) nella forma “senza zucchero”, strizzando l’occhio alla moda, nascente, delle diete.
C’era il biscotto della salute – Ma la tecnica della doppia cottura del pane non è di certo un’invenzione di quegli anni. Come dimenticare ad esempio il biscotto della salute della tradizione ligure e piemontese? Per le sue caratteristiche può essere a pieno titolo considerato l’antenato delle più moderne fette croccanti e dorate, sebbene il biscotto tradizionale sia una versione intermedia fra quella del biscotto e della fetta biscottata, più leggera.
E dal biscotto della salute tante infornate sono passate. Oggi le nostre esigenze salutiste e di gusto possono trovare valide alleate, soprattutto a colazione, nelle tante varietà di fette biscottate: integrali, arricchite con riso, orzo, segale o nella variante rustica al farro. E per i forzuti della fette, quelli che le rompono spalmando la marmellata, esistono anche quelle più spesse. Un invito alla naturalità e il ritorno alla qualità della vita, parole chiave della colazione degli anni 70 come del risveglio della colazione del terzo millennio.