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Leggende di Natale: 3 storie a colazione

Anteprima Sirchia

 Fra magia, immagini e la colazione delle feste, ecco  il foto-racconto della Instagrammer Claudia Sirchia

Latte, biscotti, crema spalmabile, cioccolata, una fetta di dolce tradizionale, mandarini profumati e frutta secca ma l’ingrediente segreto è il clima che si respira intorno al tavolo delle feste. E per raccontarlo abbiamo chiesto aiuto a Claudia Sirchia. Classe 91, fotografa e appassionata di colazione,cambia città con la stessa velocità con cui salta tra caffè e cappuccino.

 

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La letterina – Caro Babbo Natalei ricordi più belli delle feste spesso iniziano così. Quel misto di speranza e magia che guidava la nostra mano incerta di bambini e che ci faceva stare svegli (almeno per un po’) la notte della Vigilia ad aspettare questo signore panciuto con la barba e il vestito rosso, carico di doni. L’abitudine di scrivere una lettera a Babbo Natale è una tradizione natalizia che si perde nella notte dei tempi e oggi in molti paesi, le poste accettano le lettere che i bambini scrivono a Babbo Natale.  In alcuni casi le risposte vengono fornite dagli stessi impiegati postali o da volontari. In Canada, ad esempio, è stato predisposto un apposito codice postale per le lettere indirizzate a Babbo Natale: H0H 0H0(in riferimento all’espressione “ho ho ho!” di Babbo Natale) e dal 1982 sono oltre 13.000 gli impiegati delle poste canadesi che si sono offerti volontari per rispondere alle lettere. In altri casi sono associazioni caritatevoli dedicate all’infanzia a rispondere alle lettere che vengono dalle zone più povere o dagli ospedali pediatrici, per dare ai bambini dei doni che altrimenti non potrebbero ricevere.

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La leggenda dell’agrifoglio – Foglie lucide dal colore verde inteso e bacche rosse. L’agrifoglio è sicuramente fra le piante natalizie più amate e riconoscibili. Alcune tradizioni antiche le attribuiscono dei poteri magici nel tenere lontani i demoni, la tradizione cristiana, invece, vede nella struttura delle foglie e i frutti rosso sangue un simbolo della passione di Gesù. Secondo la tradizione irlandese sarebbe così amata perché di facile reperibilità e alla portata anche delle famiglie meno agiate che potevano così permettersi di decorare le proprie abitazioni.

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Perché i bastoncini di zucchero? – Popolano il nostro immaginario collettivo quanto babbo natale, l’albero, i doni, la magia del Natale anglosassone che abbiamo imparato a conoscere dai film.  Si narra che il bastoncino di zucchero bianco e rosso sia stato inventato da un pasticcere che voleva realizzare un dolce che ricordasse Gesù bambino; così prese del caramello, un ingrediente solido perchè Gesù è la solida roccia su cui sono costruite le nostre vite (Matt 16:18), quindi gli diede la forma di una “J” per Jesus che è appunto il nome di Gesù in inglese. Infine, decise di tingerlo di bianco e di rosso, i colori del sacrificio e della purezza, il sapore di menta invece ricorderebbe l’issopo, una pianta aromatica citata anche nel Vecchio Testamento.

Photo credits: Claudia Sirchia 

Ha fondato @onthetable_project con Michele, la sua metà. Entrambi  appassionati di food photography e attenti alla ricerca del bello, li puoi trovare dove c’è buon cibo e affermano:  “mangiamo e fotografiamo quello che mangiamo. Di solito al contrario”. Su instagram è anche @QuellaClaudia e questa è la sua interpretazione fotografica della magia del Natale e delle sue leggende: 3 storie a colazione  da gustare con gli occhi.

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